Alors, quoi?

Françoise Monnin
introduzione al catalogo "Mikaël Kerboas", 2003

Che cosa, allora? Tutto, nei personaggi che dipinge da tempo Kerboas, rimanda a questo interrogativo. Le inquadrature chiuse;i punti di vista obliqui; il mento animale, quasi insolente, che gli uomini e la donna rappresentati tendono verso il cielo e che ricorda quello di certe ballerine di Degas; la nuca taurina, che assicura il sostegno di forti teste ben piantate, come quelle delle sculture di Ousmane Sow.
Mikaël Kerboas, Je peins ce qui reste quand je ferme les yeux

Gérard Gamand
Azart, n°28 sett/ott 2007

"(Kerboas) ama ricomporre un'immagine a partire dal materiale grezzo. (...) Avanza passo a passo. Lo si immagina, nel silenzio dell'atelier, indietreggiare per vedere meglio l'avanzare del suo lavoro. Tornare, correggere, indietreggiaredi nuovo. E' questa la pittura, un lento cammino, lontano da certezze beate e da ispirazioni divine. Una pennellata, poi un'altra. Un colpo con lo straccio, poi più nulla. Una falsa pista che bisogna abbandonare, un'idea da far germogliare."
(C) MASSIMO MANZELLA per ENTROTERRA