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Danila Benedetto
La passione, la forte passione dell'aver vissuto non è solo espressa nell'anatomia virile, in corpi tesi e contratti quasi più dello spazio in cui sono avvolti, ma anche nel ritratto di uomini e donne non più giovani estraniati in un tempo senza tempo.
Le sue anatomie la dicono lunga, Elena entra nelle membra umane, ne afferra la vitalità e la voglia di vivere, ne evidenzia la postura per come si dà anche nei suoi difetti strutturali e psicologici del porsi umano.
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Elena Mutinelli
Per me l'arte è desiderata, e quindi è seducente anche nel grottesco, nel drammatico, anche quando proietta la propria allucinazione sul mondo. L'arte può permettersi questo perché è senza inibizione; le inibizioni sono pensare di fare troppo brutto, drammatico, surreale..ma questo per noi non conta, noi desideriamo fare arte prima di tutto questo.”
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Martina Corgnati
In cava, insieme agli esecutori, alle maestranze che spesso sbozzano il pezzo per molti grandi nomi dell'arte, Elena Mutinelli ha acquisito un raro virtuosismo nella manipolazione e nel trattamento della materia più candida e dura, e un'invidiabile pratica in quella “via di levare” che, da Michelangelo in poi, è il modo privilegiato di estrarre l'essenza, rivelare l'anima delle cose, cioè la loro consistenza più vera, resa stabile (per così dire, eterna…) da una raggiunta perfezione estetica.
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Flavio Arensi
La Mutinelli s'ostina a difendere la genia vivente, s'ostina ad infondergli dignità nel dolore, nella follia che sfigura organi, volti, tenerezze. Nella sua scultura sussiste una sorta di ottimistica imprudenza visionaria, che la consiglia di modellare perfettamente alcuni soggetti; poi tuttavia qualcosa precipita, ed allora anch'ella si spaventa della congerie umana e dunque la rivela per quello che è, deturpata e sfatta.
| | La scelta di Eros
Angelo Lo Massaro Archivio, Gennaio 2005
Elena Mutinelli con grande sensibilità e perspicacia fa del mito di Eros, una prerogativa dell'uomo, Essere in cammino, la cui natura sfuggente lo porta ad ansie di possesso, a ricerche ideali, a desideri prorompenti, a imminenti corporeità etc.
(...) emerge lo sforzo di dare una risposta all'enigma dell'Essere e del desiderio, con le visioni di corpi che si aprono come tensioni anatomiche (corpi dai lineamenti vigorosi, corpi nudi e sensuali che si fondono, mani che frugano, che afferrano, che palpitano) per mostrare nell'interno un vuoto pauroso, a rappresentare la situazione tragica dell'uomo contemporaneo, che, pur nelle grandi conquiste della scienza, rimane inchiodato alla sua angoscia esistenziale.
| | L’EROS - UOMO
ALICE TORELLI www.eartcom.com
Elena Mutinelli esce dalla morale comune e si spinge in un'atmosfera più intimista, fino a giungere alla ricerca del desiderio. I suoi disegni e le sue sculture mostrano proprio questo. Corpi in perenne tensione, mani che toccano e coprono, esplorazione della nuda fisicità. Lo si vede in “La morte di Seneca e di un Adolescente” o ne “Fra le mani”. Si può e si deve osare, senza aver paura di scoprire. Ma dove si giunge? E' davvero possibile superare la morale comune? Il modo migliore per guardare alla opere è fare tabula rasa di ciò che da sempre ci è stato insegnato. In questo modo si potrà davvero cogliere il reale significato di questa mostra.
| | "Le parole nelle mani"
Stefano Lento Confine, marzo 2008
" Pietre figlie di un patrimonio culturale radicatosi nel tempo, trovano nella presa decisa di solide mani e nel turbolento abbraccio di corpi in cascata, contemporanea giustificazione; figure prive di volto riscopropno nell'anonimato il valore di una scelta voluta, trasmettere nella vitalità e nell'armonia delle parti un desiderio di costante rinascita, masse poderose in esplosivo vigore."
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