| | Il mio colore preferito IL GRIGIO
Stef Van Bellingen
Come un desiderio impercettibile, il colore si cela sotto una superficie di tinte derivate principalmente da un solo tono.
Il grigio in tutte le sue sfumature determina l’atmosfera dei dipinti, dal grigio molto pallido al grigio opprimente.
E’ sorprendente quanto abbiamo disimparato a scegliere le sfumature dei grigi. La realtà ci è diventata più leggera e sopportabile per il profumo dei colori, ma, per questo fatto, ne facciamo uso troppo distrattamente.
Ecco probabilmente perché Paulette Taeke dipinge su un muro “la realtà della vita è inevitabilmente bilaterale”.
Questo riferimento a bilaterale si manifesta anche nel suo lavoro, nei dittici.
Di tutte le figure rappresentate è la donna il motivo principale. Più di frequente non ci è concesso che un frammento della medesima. I dipinti non sono sprecati da un flusso di elementi tangibilmente stesi.
Pertanto c’è sempre questo sentimento di una presenza: ci si sente soli in uno spazio e ciononostante, non ci si può disfare dell’impressione che c’è ancora qualcuno o qualcosa. La serenità delle opere ci attira e ci invita ad accedere alla potenza suggestiva di questa assenza del superfluo. Ma chi cerca di riempirla lo fa anzitutto in base alle proprie necessità.
| | Disorientata
Giuliana Mazzola
Persino attraverso i suoi colori Paulette Taecke sceglie di suggerire questo "disorientamento": non ci sono nè bianchi nè neri, niente è determinato: domina il grigo luminoso del Mare del Nord Sea. Non si trtta di un'evocazione poetica ma di un preciso riferimento a cromie e tonalità che la ittrice conosce perfettamente: come per gli Eskimesi ci sono mltissimi sinonimi per definire il bianco, così il Mare del Nord offre una astissima gamma di grigi, da quelli più pallidi a quelli più cupi, a quelli più pieni e quasi solari. non è una contraddizione in termini ma l grgo rappresenta il movimento continuo dei pensieri, pensieri che si avvicinano, come due immagini accostate, e che immediatamente dopo si riallontanano in direzioni opposte.
| | Revisited
Thierry Van Eeckhout 2010
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