| | Sculture sospese tra due mondi
Simona Vigo Catalogo Agorate 2005
[…] Entrare nell’’atelier dello scultore Giusepe Tirelli è come entrare nel mondo delle “terre di mezzo”. Un mondo popolato di creature umane e mitologiche che fanno da ponte tra fantasia e realtà.[..] .Una immaginazione colta quella di Tirelli che usa il figurativo come aggancio alla realtà, sapendo che si può rispondere alle domande più urgenti che da sempre l’’uomo si pone anche con l’’aiuto della storia e della mitologia. Mitologia celtica, mitologia egiziana, mitologia classica, religione, pagana e cristiana. Chi siamo? Da dove veniamo? Un ritorno inevitabile delle fondamentali domande filosofiche che ancora oggi ispirano gli artisti , letterati, scienziati, mistici e poeti. Ogni scultura diventa un pretesto per raccontare una storia che parte da queste domande.
| | Scultura neofigurativa in Italia. Sei artisti
Edward Lucie-Smith Catalogo Il Polittico
[...]La modellatura di Tirelli, in tutte queste piccole sculture, è straordinariamente fresca. In una figura maschile che indossa un lungo soprabito egli sembra guardare Rodin, o, più precisamente a uno dei seguaci di Rodin dotati di maggior talento, Il Principe Paul Trubetzkoy [...] Ciò che Tirelli fa è raccogliere, modificare e rinnovare elementi della tradizione europea che erano stai distrutti dal Movimento Moderno. Egli non è un artista accademico e le sue creazioni non seguono regole accademiche. Tirelli è di fatto radicalmente conservatore. Fa sculture che virtualmente sfidano tutte le idee Moderne e Postmoderniste attualmente accettate. Le sue sculture, come quelle di Andrea Riccio, il grande autore rinascimentale di statuette di bronzo, vogliono essere ornamenti per uno stile di vita apertamente civilizzato.
|
| |